INGAGGIO TERRITORIALE
Con molta probabilità tutti siamo stati coinvolti - con o senza interesse - dalle notizie del lancio nello spazio dei due robot aerospaziali SPIRIT e OPPORTUNITY. I suddetti robot hanno l’esatto obiettivo di sondare il “Pianeta Rosso” (Marte) o più precisamente, di cercare, provare e dimostrare l’esistenza di vita sul Pianeta attraverso una testimonianza verace e inconfutabile. Uno degli scopi principali è quello di comprovare al mondo intero che i Marziani sono realmente vissuti e che attualmente è possibile che abitino il pianeta. In un’intervista al professor Giovanni F. Bignami, Direttore del Centre d'Etude Spatiale des Rayonnements del CNRS quando gli fu posta la domanda: “avere la certezza assoluta che su Marte l'acqua c'è, e magari anche in una certa quantità, che cosa cambierebbe delle nostre idee sull'ambiente marziano, e sulle possibilità di una colonizzazione umana”? Rispose: “Le difficoltà ambientali sono così grandi che anche se si trovasse una maggiore evidenza della presenza di acqua, questa non sarebbe mai in quantità tali da attirare l'uomo su un altro pianeta in maniera permanente. Certo, l'esplorazione diventerebbe ancora più interessante perché la presenza di acqua presuppone che ci possano essere forme di vita, almeno come la intendiamo noi. Trovare tracce di una vita passata sarebbe una scoperta importantissima e Spirit, sperando che riprenda a funzionare, è già al lavoro e speriamo che nei campioni di terra che raccoglierà si potrà vedere se ci sono piccoli fossili o materiale prebiotico". Secondo il mio modesto parere, e soprattutto secondo l’informazione della parola di Dio, posso attestare con assoluta fermezza che sul pianeta Marte non si troveranno mai dei retrivi!
La luna dista 240.000 miglia dalla terra, e quando nel lontano 21 Luglio del 1969 l’astronave spaziale Apollo 11 la raggiunse, l’equipaggio a bordo esultò e il mondo rimase entusiasta e sbigottito. Quell’avvenimento fece echeggiare una grande notizia: l’uomo aveva conquistato anche la luna! Col passare degli anni e con i mezzi potenti a disposizione, tale impresa fu ripetuta diverse volte, ma oggi, l’instancabile desiderio di raggiungere altre mete, come ad esempio Marte, è diventato traguardo fattibile nonostante l’enorme distanza dalla terra di 37.000.000 di miglia!
Considerando quindi che:
- il pianeta Saturno dista da noi circa 750.000.000 di miglia, il suo diametro è nove volte e mezzo più ampio della terra, ed ha un anello largo circa 000 miglia,
- Nettuno consta di una distanza approssimativa dal sole di 793.000.000 miglia,
- la stella più vicina a noi nello spazio è a 25.000.000.000 di miglia,
- a 60.000 bilioni di miglia esistono altre galassie di sistemi planetari,
il pensiero più spontaneo e immediato che balena la nostra mente, sicuramente, è quello di confrontare la nostra esistenza con lo stupefacente e inimmaginabile universo creato da Dio.
Secondariamente ci si domanda: “esistono altre forme di vita oltre la nostra? E poi ancora: “I Marziani e gli U. F. O. sono frutto di fantasie? ”
Volgendo lo sguardo verso la parola di Dio, unica meta che risponde risolutamente ad ogni quesito, possiamo rilevare alcune espressioni coerenti che sciolgono i nodi delle due complicate domande. Il saggio Re Davide e l’effuso scriba e sacerdote Esdra si espressero dicendo: “I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento annunzia l'opera delle sue mani. Un giorno sgorga parole all'altro, una notte comunica conoscenza all'altra. Non hanno favella, né parole; la loro voce non s'ode. Ma il loro suono esce fuori per tutta la terra, e i loro accenti vanno fino all'estremità del mondo… …O Eterno, Signor nostro, quant'è magnifico il tuo nome in tutta la terra! O Tu che hai posta la tua maestà nei cieli. Quand'io considero i tuoi cieli, opra delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai disposte, che cos'è l'uomo che tu n'abbia memoria? e il figliuol dell'uomo che tu ne prenda cura?”. Salmo 8:1-4 - 19:1-4
Evitiamo di commentare teologicamente i suddetti versi, eludendo così punti di vista, polemiche e controversie che potrebbero offuscare il senso puro del suo significato e dirigiamoci immediatamente al cardine del discorso riservando solo poche parole per dare un’ulteriore risposta ai due quesiti in oggetto. Dio, il creatore dell’universo, ha stabilito ogni cosa secondo il Suo saggio criterio. I cieli, la terra, le stelle e i pianeti sono opere che gli appartengono e la Sua cura e memoria, sono indirizzate unicamente all’uomo. Ciò statuisce che se vi fosse un’altra realtà di vita, Dio, l’avrebbe palesato o perlomeno lasciato intendere attraverso qualche passo della scrittura. Infine, Gesù Cristo non ha lasciato la gloria celeste per i Marziani e non è disceso sul pianeta Marte per offrire la sua vita come riscatto, ma si è recato in questo mondo (Globo terrestre, Terra) ed è stato crocifisso sul Golgota. Un’ulteriore prova la riscontriamo anche nel libro degli Atti degli Apostoli scritto dall’evangelista/medico Luca che riporta la seguente testimonianza: “E in nessun altro è la salvezza; poiché non v'è sotto il cielo alcun altro nome che sia stato dato agli uomini, per il quale noi abbiamo ad esser salvati”. Atti 4:12
Pastore Carlo Di Maddalena