IL VALORE DI UN FIGLIO
Stiamo vivendo un periodo fiorente ed eclatante del “mondo” elettronico e virtuale, ma nonostante ciò i mass-media echeggiano notizie reali molto strabilianti e scottanti, tra le quali la modifica dell’articolo 21 del decreto legge 30 settembre 2003, n. 269 convertito in legge (I. 24 novembre 2003 n. 326). Esso statuisce la concessione di € 1000 per ogni figlio nato dal 1° dicembre fino al 31 dicembre dell’anno in corso, che sia secondo od ulteriore per ordine di nascita. Ciò ha suscitato un non piccolo scossone nei sentimenti e nei pensieri di molte persone.
Questo avvenimento denota la cruda consistenza di ciò che ci circonda, facendo chiaramente risaltare la divergenza di posizioni e circostanze. Da un lato si apprendono le tristi vicissitudini delle madri che gettano i propri figli nei bidoni dell’immondizia disprezzando un dono meraviglioso di Dio e dall’altro, un invito che degenera e sminuisce l’importanza di procreare un figlio. Senza sarcasmo e, soprattutto con spirito apolitico, desidero precisare che non vige alcun prezzo che possa stimolare e valorizzare il desiderio di abbracciare una creatura: un pugno di euro non può suscitare quell’innata gioia della maternità!
Si considerano e si apprezzano più i valori economici che quelli sentimentali, quando Dio creò l’uomo in Adamo ed Eva, li benedisse e disse loro “crescete e moltiplicate e riempite la terra ” (Genesi 1:28) invece oggi abbiamo le convenzioni anche per la procreazione. Siamo già bombardati e circondati dalle offerte comunemente soprannominate AFFARI, le compagnie assicurative convengono con le proprie BONUS MALUS, i centri commerciali con le offerte PRENDI TRE PAGHI DUE, le boutique propongono i SALDI e SCONTI, e, per non uscire fuori dal seminato, hanno ben pensato di inserire anche il BONUS BEBE’.
Una gratifica può essere accettata quando stimola e favorisce un aspetto comportamentale e produttivo ma non potrà mai suscitare un atteggiamento emozionante, suggestivo e importante come la natività. Un figlio (o come in questo specifico caso del favoreggiamento al secondogenito) dev’essere desiderato, bramato dalla coppia. L’attesa di un nascituro, questo dolce evento che viene concepito nella totale spontaneità e libertà, scaturisce e fa trasparire una felicità che accompagna tutto il periodo della gestazione rendendola particolarmente bella. MAMME, non lasciatevi coinvolgere e soprattutto rubare da un “GAGET” l’esperienza naturale di partorire un figlio, perché il suo valore non può essere contraccambiato con alcun “premio”. PAPA’, convivete con le vostre mogli i momenti più intensi e indimenticabili scaturiti dal concepimento e accompagnati fino al parto senza alcuna contraffazione causata da qualsiasi promessa.
Pastore Carlo Di Maddalena