DISASTRI

  

Le varie epoche storiche sono sempre state caratterizzate da carestie, guerre,  pestilenze,  terremoti e violenze, tutti avvenimenti che hanno danneggiato la società, i buoni costumi ed i valori morali e cristiani. Purtroppo è ancor più allarmante notare che in questi ultimi tempi questi eventi si stanno diffondendo con una ripetizione ciclica più frequente e più disastrosa. La ragione di tutto ciò non è dovuta ad una mera coincidenza, ma è riconducibile a ciò che Gesù disse un giorno quando rispose ad una domanda: “Guardate che nessuno vi seduca. Poiché molti verranno sotto il mio nome, dicendo: Io sono il Cristo, e ne sedurranno molti. Or voi udirete parlar di guerre e di rumori di guerre; guardate di non turbarvi, perché bisogna che questo avvenga, ma non sarà ancora la fine. Poiché si leverà nazione contro nazione e regno contro regno; ci saranno carestie e terremoti in vari luoghi; ma tutto questo non sarà che principio di dolori. Allora vi getteranno in tribolazione e v'uccideranno, e sarete odiati da tutte le genti a cagione del mio nome. E allora molti si scandalizzeranno, e si tradiranno e si odieranno a vicenda. E molti falsi profeti sorgeranno e sedurranno molti. E perché l'iniquità sarà moltiplicata, la carità dei più si raffredderà. Ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato”.                                                   Matteo 24:4-13

 

Le parole del Grande Maestro, hanno districato una serie di situazioni (“disastri”) che del continuo, hanno colpito diverse sfere ovvero: quella della natura sotto forma di  terremoti e carestie;  quella morale attraverso la falsità, la seduzione e l’iniquità; quella sentimentale o affettiva con scandali, tradimenti e odio smisurato; quella socio-economica per mezzo di  guerre fra nazioni; quella fisica caratterizzata da tribolazioni e uccisioni ed infine quella spirituale riguardante la salvezza dell’anima e che definirei inoltre, la più importante perché ha una conseguenza eterna.  

 

Entrando ancor più nello specifico  il termine “disastro”  è riconducibile al significato di sciagura, incidente, tragedia, catastrofe, strage, sventura, danno irreparabile, rovina, tracollo, sconquasso, fallimento e quant’altro. Volgendo lo sguardo intorno a noi, immediatamente ci accorgiamo che i significati di tale vocabolo, purtroppo echeggiano, per la stragrande maggioranza di persone, come un dato di fatto. La gravità di un disastro, inoltre, non si rileva soltanto dal suo aspetto visivo e momentaneo, ma  piuttosto dagli effetti che esso determina in un secondo tempo.

  


Poniamo mente, per un istante, a ciò che    la bomba atomica provocò quando fu  lanciata su Hiroshima, i disastri più  rilevanti vennero alla luce negli anni    susseguenti lo scoppio, e sciaguratamente, ancora oggi se ne pagano le spiacevoli e amare conseguenze.

 

 

 

Gli stessi effetti furono causati dall’esplosione della centrale nucleare Chernobyl e dalla spaccatura della petroliera Erika al largo di Brest nella Francia Occidentale ma quando si ripercorrono con la memoria questi eventi ne ricaviamo soltanto una sensazione di struggimento, angoscia e sofferenzaChe triste quadro! Dinanzi a tale frangente, siamo tutti concordi nell’esprimere solidarietà sostenendo coloro che sono stati colpiti direttamente o indirettamente. I nostri animi sono resi più sensibili, perché ci rendiamo conto degli svariati disguidi e difficoltà in cui vengono a trovarsi coloro che pagano le conseguenze di tali disavventure. Molti sono gli aiuti umanitari, con qualsiasi mezzo purché si raggiunga una risoluzione ma purtroppo non sono abbastanza e di fronte a certe gravità l’opera umana non basta.

 

 

 

  

Ma i disastri purtroppo non sono solo questi perché quotidianamente apprendiamo notizie spiacevoli riguardanti le famiglie. Oggi più d’ogni tempo, queste  sono colpite da genocidi, uxoricidi, fratricidi, abbandono dei figli ed ancora da separazioni, malintesi, incomprensioni ecc. tutti eventi che sono causa di depressione ed esaurimento. Tali vicende ci lasciano esterrefatti e colpiscono particolarmente la nostra sensibilità perché trattasi di situazioni familiari molto vicine a noi, nelle quali prevale la mancanza di un sano e solido fondamento morale e cristiano. Questa tipologia di “disastro” e la sua spietatezza provoca una fenditura profonda nell’intimo di chi la subisce sia direttamente (sulla propria pelle) che indirettamente (ascoltando o vedendo su altrui). La gravità traspare dalle conseguenze che tale atteggiamento trasfonde, ovvero si innesca un’influenza invisibile che l’occhio non riesce e non può percepire, una specie di trappola che adesca la mente paragonabile all’amo ed alla rete. Da questa situazione ci si può liberare solo con l’ausilio dell’intervento della legge spirituale divina, che reca sempre beneficio e muta anche i sentimenti ostili in sentimenti proficui. 

 

La pedofilia, è un altro grave “disastro” che va fermato, dovremmo lottare tutti affinché questa brutale e degradante piaga sia sgominata. Pochi giorni fa, abbiamo appreso la notizia di una “madre” che assetata da un vile guadagno, ha permesso  che il proprio figlio fosse “usato”  o meglio seviziato da uomini turpi. Costoro gli hanno usurpato la libertà e lo hanno costretto a vivere nell’obbrobrio. 

Questa triste conseguenza non è percepibile alla mente umana perché colui che subisce una violenza sessuale, assume di riflesso una posizione di vendetta e di sfogo,  un’alterazione interiore che lo induce a comportarsi nella medesima maniera reazione naturale molto pericolosa perché può perpetuarsi di generazione in generazione. 

 

 

In merito a ciò, ricordo la dichiarazione rilasciata da un pedofilo di circa 65 anni, il quale asserì che dopo essere stato vittima di una violenza carnale  stuprò nello stesso modo il figlio. Quest’ultimo, a sua volta,  rivendico lo stesso atto sul proprio figlio come una sorta di tale violenza “tramandata” da padre in figlio.  Quattro generazioni sono state intaccate e segnate crudelmente dal “disastroso” dramma della pedofilia, e chissà quanti casi che noi non conosciamo, stanno recando distruzioni. Molti bambini, purtroppo, vivono con una ferita indelebile, segnati nei sentimenti e nell’animo da persone che si comportano disumanamente. La nostra speranza è che tale epidemia che continua a causare piaghe, sia controllata e che gli usurpatori siano puniti.

 

Pensando agli aspetti della vita quotidiana, immediatamente un flash ci richiama all’attenzione sulle problematiche della società. Non occorre andare tanto lontano, per capire che la malattia del secolo non è l’aids ma la depressione, la quale s’impone manipolando completamente la volontà dell’uomo, recandogli solo disastri e inducendolo a commettere azioni laide. A corroborare il decadimento e lo sconvolgimento complessivo subentrano altri disastri tra i quali la prostituzione e l’omosessualità, la criminalità organizzata e non, lo spaccio e la dipendenza dalla droga, l’alcoolismo, l’abusivismo ed infine anche la denutrizione. 

 

L’intervento filantropico nei bisogni altrui  che si pone come fine la risoluzione del problema, è realizzabile in base alle proprie risorse e possibilità, ma quando il problema è legato alla dimensione spirituale, l’uomo è alquanto limitato.

Gli uomini possono consigliare e invitare ad intraprendere la via della salvezza, possono intercedere per i bisogni spirituali, ma l’intervento per la realizzazione di un cambiamento è un’opera soprannaturale, ovvero divina. Dove l’uomo non riesce ad intervenire, ecco che agisce la mano di Dio. Egli solamente riesce a sanare e guarire dalle ripercussioni e dagli strascichi provocati dai disastri. Possiamo attraversare momenti difficili e finanche rimanere sommersi da angoscianti avversità, calamità e flagelli, essere succubi di contingenze molto dolorose, ma il disastro più sconvolgente, più scioccante e spaventoso è la perdita della vita eterna. Vorrei richiamare l’attenzione con una domanda: quale beneficio recherà all’individuo l’aver guadagnato tutto il mondo, se perde poi l'anima? Ovvero, cosa potrà dare in cambio?

   

                                                                           Pastore Carlo Di Maddalena